sabato 27 marzo 2021

Il corpo nella Divina Commedia


Dante usa 44 (=14+16+14) volte il termine "corpo" nella sua Commedia

  • Poi ch’hei posato un poco il corpo lasso (Inf. I, 28)
  • E caddi, come corpo morto cade. (Inf. V, 142)
  • Che l’anima col corpo morta fanno. (Inf. X, 15)
  • Quando si parte l’anima feroce | Dal corpo, ond’ella stessa s’è disvelta, (Inf. XIII, 95)
  • E visse, e vi lasciò suo corpo vano. (Inf. XX, 87)
  • E son col corpo che ho sempre avuto. (Inf. XXIII, 96)
  • Se col suo grave corpo non s’accascia. (Inf. XXIV, 54)
  • Per ch’io il corpo suso arso lasciai. (Inf. XXX, 75)
  • Del padre loro Alberto e di lor fue. | D’un corpo usciro; (Inf. XXXII, 58)
  • Ed egli a me: Come il mio corpo stea | Nel mondo su, nulla scienza porto. (Inf. XXXIII, 123)
  • Sappi che tosto che l’anima trade, | Come fec’io, il corpo suo l’è tolto (Inf. XXXIII, 130)
  • E forse pare ancor lo corpo suso | Dell’ombra che di qua dietro mi verna. (Inf. XXXIII, 134)
  • Che questi lasciò un diavolo in sua vece | Nel corpo suo, e d’un suo prossimano, . (Inf. XXXIII, 146)
  • E in corpo par vivo ancor di sopra. (Inf. XXXIII, 157)
  • Come gente che pensa suo cammino, ! Che va col core, e col corpo dimora. (Purg. II, 12)
  • Così com’io t’amai | Nel mortal corpo, così t’amo sciolta: (Purg. II, 89)
  • dov’è sepolto | Lo corpo dentro al quale io facea ombra: (Purg. III, 26)
  • Che questi è corpo uman che voi vedete (Purg. III, 95)
  • L’ossa del corpo mio sarieno ancora | In cò del ponte presso a Benevento (Purg. III, 125)
  • Quando s’accorser, ch’io non dava loco, | Per lo mio corpo, al trapassar de’ raggi, (Purg. V, 26)
  • Che il corpo di costui è vera carne. (Purg. V, 33)
  • Lo corpo mio gelato in su la foce | Trovò l’Archian rubesto; (Purg. V, 124)
  • Vidi Conte Orso, e l’anima divisa | Dal corpo suo per astio e per inveggia, (Purg. VI, 20)
  • Misurrebbe in tre volte un corpo umano: (Purg. X, 24)
  • O anima, che fitta | Nel corpo ancora, inver lo ciel ten vai, (Purg. XIV, 11)
  • Come a lucido corpo raggio viene. (Purg. XV, 69)
  • Quando disanimato il corpo giace; (Purg. XV, 135)
  • Perché suo figlio mal del corpo intero (Purg. XVIII, 124)
  • E lascia il corpo vilmente disfatto. (Purg. XXIV, 87)
  • A dir: Colui non par corpo fittizio. (Purg. XXVI, 12)
  • S’io era corpo, e qui non si concepe, Come una dimensione altra patìo, | Ch’esser convien se corpo in corpo repe (Par. II, 37-39)
  • Ma ditemi: che sono i segni bui | Di questo corpo, (Par. II, 50)
  • Esto pianeta; o sì come comparte | Lo grasso e il magro un corpo, così questo | Nel suo volume cangerebbe carte. (Par. II, 77)
  • Dentro dal ciel della divina pace | Si gira un corpo, (Par. II, 113)
  • Virtù diversa fa diversa lega | Col prezioso corpo ch’ell’avviva, (Par. II, 140)
  • Per la natura lieta onde deriva, | La virtù mista per lo corpo luce, (Par. II, 143)
  • Lo corpo, onde ella fu cacciata, giace (Par. X. 127)
  • E al suo corpo non volle altra bara. (Par. XI, 117)
  • Chè gli organi del corpo saran forti (Par. XIV, 59)
  • Come del corpo il cibo che s’appone (Par. XVI, 69)
  • In Terra è terra il mio corpo, e saragli (Par, XXV, 124)
  • Maggior bontà vuol far maggior salute: | Maggior salute maggior corpo cape, | S’egli ha le parti ugualmente compiute. (Par. XXVIII, 67-69)
  • Noi semo usciti fuore | Del maggior corpo al Ciel ch’è pura luce, (Par. XXX, 39)
  • Sì che l’anima mia, che fatta hai sana, | Piacente a te dal corpo si disnodi. (Par. XXXI, 90)


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