Il Prometeo moderno. Sul pensiero di Günther Anders un saggio di Valerio Russo.
"Servitore della macchina, l’uomo deve divenire macchina egli stesso, e il suo lavoro non ha più niente di veramente umano, perché non implica più l’intervento di nessuna di quelle qualità che costituiscono propriamente la natura umana. Si può osservare che la macchina, in un certo senso, è l’opposto dell’utensile, e non un utensile «perfezionato» come molti ritengono, perché l’utensile è in certo qual modo un «prolungamento» dell’uomo stesso, mentre la macchina riduce quest’ultimo alle condizioni di suo servitore; e se si è potuto dire che l’«utensile generò il mestiere», non è men vero che la macchina lo uccide; le reazioni istintive degli artigiani contro le prime macchine si spiegano pertanto da sole."
René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi,
Parigi 1945, ed. it. Milano : Adelphi, 1982, p. 63.
Paolo Rossi, Daedalus sive mechanicus (un saggio intorno a I filosofi e le macchine)
Nessun commento:
Posta un commento