martedì 20 aprile 2021

La modernità

 MODERNVS

dal latino tardo modernus cioè "or ora, recentemente, poco fa, al presente"; lemma simile a modus, limite, termine, nel senso generale di "entro i limiti del tempo presente", a cui si aggiunge la desinenza -ernus per indicare appartenenza. 

Villard de Honnecourt

L'Europa e l'invenzione della modernità

in https://journals.openedition.org/qds/643#tocfrom1n3

Quando ci si interroga sull’identità dell’Europa, troppo spesso si ricercano origini comuni, oppure elementi di un patrimonio condiviso. L’approccio che qui presento intende allontanarsi da questo punto di vista, ponendo al centro l’analisi dei processi che hanno reso l’Europa il primo laboratorio della modernità. Tale cruciale esperienza non si iscrive in un tempo unitario, come troppo a lungo ha suggerito la definizione tradizionale di un’“epoca moderna” (early modern), che andava dalle grandi scoperte geografiche fino all’età delle rivoluzioni. Deve essere piuttosto compresa come un insieme di esperienze, tra le quali alcune (come la rinascita del diritto romano, fondamento della costruzione dello Stato) risalgono al Medio Evo, mentre molte altre si sono estese e sviluppate sino ai nostri giorni.

La nozione di modernità è infatti relativa e, a sua volta, mutante. Reinhard Koselleck (1986) ci ha insegnato l’approccio più efficace per recuperarne il significato più profondo nella semantica del concetto di movimento: dal vocabolo latino modus-modernus al suo uso al femminile come “moda” nel linguaggio quotidiano di oggi: qualcosa il cui valore massimo consiste proprio nel mutamento. A più riprese, le società europee si sono preoccupate di definire ciò che le distingueva dalle società che le avevano precedute: l’Umanesimo, le dispute tra Antichi e Moderni sono i momenti iniziali di questa auto-rappresentazione. Al di là delle rappresentazioni polemiche tra chi pretendeva di riappropriarsi dei valori del mondo antico e chi, al contrario, intendeva rompere con esso per inaugurare tempi nuovi, possiamo cogliere un nuovo concetto della storia come mutamento, come cammino dell’umanità. Dal Rinascimento all’Illuminismo questo gioco di tensioni si è riproposto costantemente e si è situato al cuore dell’identità europea, fissando ogni volta una concezione del tempo storico e una rappresentazione dei futuri possibili; al tempo stesso, ha organizzato i rapporti che l’Europa ha definito con i mondi non-europei.


Goethe, "Schlect und Modern!", Faust II A IV, Hochgebirg / Faust Vs 10176. (in Lexikon der Goethe-Zitate, Munchen : dtv, 1995)


Un articolo sull'uso linguistico del termine "modernus".

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