Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo. (Blaise Pascal)
lunedì 30 gennaio 2017
AVVISO
I prossimi incontri sono previsti nelle giornate:
Mercoledì, 1 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 8 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 15 febbraio, ore13.30-16.00 aula 21a.
Martedì, 21 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 22 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 1 marzo , ore 13.30-16.00 aula 21a.
domenica 29 gennaio 2017
Le macchine di Robert Musil
La macchina in: Robert Musil, L’uomo senza qualità
Domande e risposte ingranano come
i pezzi di una macchina, ogni individuo ha soltanto compiti precisi, le
professioni sono raggruppate in luoghi determinati, si mangia mentre si è in
moto, i divertimenti sono radunati in altre zone della città, e in altre ancora
sorgono le torri che contengono moglie, famiglia, grammofono e anima.
Nel mondo di Goethe il battito
dei telai era ancora considerato un rumore molesto; ai tempi di Ulrich
s'incominciò a gustare la canzone delle macchine, dei magli e delle sirene di
fabbrica.
Non è quindi una piccola fortuna
scoprire, come fece Ulrich appena smesso di correre la cavallina, che l'uomo in
tutte le cose per lui più nobili e alte è molto meno moderno delle sue
macchine.
Si rivelarono uomini strettamente
legati alle loro tavolette da disegno, amanti della loro professione e in essa
ammirevolmente valenti; ma proporre loro di applicare l'audacia dei loro
pensieri a se stessi invece che alle loro macchine, sarebbe stato come
pretendere che facessero di un martello l'uso contro natura che ne fa un
assassino
.
Sul precedente periodo Ulrich
poteva oggi crollare il capo, come se gli avessero parlato delle trasmigrazioni
della sua anima, ma sul terzo dei suoi esperimenti no davvero! E’ comprensibile
che un ingegnere si concentri tutto nella sua specialità, invece di spaziare
nel vasto, libero mondo del pensiero, anche se le sue macchine vengon spedite
fino agli estremi confini della terra; non gli si chiede, infatti, di saper trasferire
alla sua anima privata lo spirito audace e novatore dell'anima della sua
tecnica, così come non si chiede a una macchina di applicare a se stessa i
calcoli infinitesimali su cui è fondata.
Forse non tutti credono alla storia
del diavolo a cui si può vendere l'anima, ma quelli che di anima devono
intendersene, perché in qualità di preti, storici e artisti ne traggono lauti
guadagni, attestano che essa è stata rovinata dalla matematica, e che la
matematica è l'origine di un perfido raziocinio che fa, sì, dell'uomo il
padrone del mondo, ma lo schiavo della macchina.
Non sapeva bene che cosa avrebbe
compiuto con quella forza; se ne poteva far tutto o nulla, diventare un redentore
del mondo o un delinquente. E generalmente questa è la posizione mentale dalla
cui esistenza il mondo delle macchine e delle invenzioni riceve continui
rifornimenti. Ulrich aveva considerato la scienza come una preparazione, una
disciplina e una specie di allenamento.
Può darsi che una volta ci fosse
in Diotima qualcosa di originario, una presaga sensitività drappeggiata in quel
tempo nella ben spazzolata veste della sua correttezza, che adesso ella
chiamava guaina e che ritornava nella metafisica batikata di Maeterlinck, in Novalis,
soprattutto però nell'ondata anonima di romanticismo annacquato e di nostalgia religiosa
che l'età delle macchine ha per un certo tempo emanato come manifestazione di protesta
spirituale e artistica contro se stessa.
Un istante dopo, Clarisse e
Walter ripartirono come due locomotive lanciate fianco a fianco. Il pezzo che
sonavano volava loro incontro come rotaie lampeggianti, spariva nella macchina
rombante e restava alle loro spalle, paesaggio sonoro meravigliosamente
presente.
Il poliziotto in principio li osservò
con la coda dell'occhio, poi di fronte e poi da vicino; stette a guardare per
un po', come un braccio del ferreo macchinario statale, che finisce in bottoni
e altre parti metalliche.
Gli parve d'essere negli
ingranaggi di una macchina che lo scomponesse in pezzi impersonali, generali,
ancor prima che si parlasse della sua colpa o non colpa. Il suo nome, le due
parole più povere di immaginazione ma più ricche di sentimento in tutto il
linguaggio umano, qui non significava niente.
L'uno incolpava dei mali presenti
un fatto specifico e ne esigeva l'abolizione e quei fatti erano, nientemeno,
l'ebraismo o la Chiesa cattolica, il socialismo o il capitalismo, il
macchinismo o lo sviluppo insufficiente della tecnica, la mescolanza delle
razze o la divisione delle razze, la proprietà terriera oppure l'urbanesimo,
l'intellettualismo oppure il basso livello culturale del popolo.
Devi sapere che lui di solito
dipinge come una macchina a vapore, ma allora lo sorprendevo sovente in una
delle grandi sale deserte con un libro in mano che non aveva nemmeno aperto.
La Chiesa cattolica ha commesso
un grave errore minacciando di morte un tal uomo e costringendolo alla
ritrattazione invece di ammazzarlo senza tanti complimenti; perché il suo modo,
e quello dei suoi simili, di considerare le cose, ha poi dato origine in
brevissimo tempo, se usiamo le misure della storia agli orari ferroviari, alle
macchine utensili, alla psicologia fisiologica e alla corruzione morale del
tempo presente, e ormai non può più porvi rimedio. Probabilmente ha commesso
quest'errore per troppa prudenza, giacché Galileo non era soltanto lo
scopritore del moto della terra e della legge della caduta dei gravi, ma era
anche un inventore al quale s'interessava, come si direbbe oggi, il gran
capitale.
La scatola luminosa e dondolante
entro cui viaggiava gli sembrò una macchina nella quale alcune centinaia di
chilogrammi di umanità venissero rimescolati per far di loro l'avvenire. Cent'anni
fa sedevano nelle carrozze di posta con la stessa espressione sul viso, e fra cent'anni
sa Iddio come saranno sistemati, ma certo siederanno allo stesso modo in qualche
veicolo del futuro Ulrich ne ebbe la rivelazione e si sentì ribollire il sangue
contro l'accettazione inerme di fatti e di mutamenti, la rassegnata
contemporaneità, il balordo e paziente andare coi secoli, che infine è indegno
dell;uomo; ed era proprio come se egli improvvisamente si fosse ribellato
contro il cappello di forma abbastanza strana, che portava in capo.
Che altri verbi avevano
proclamato? Il ridimensionamento dell'uomo sulla base di un piano di lavoro
mondiale all'americana, attraverso il mezzo fisico della forza meccanizzata. Il
lirismo, congiunto alla penetrante drammaticità della vita. Il tecnicismo: uno
spirito degno dell'età della macchina. Blériot, aveva esclamato uno, trasvola
in questo momento la Manica con la velocità oraria di cinquanta chilometri!
Bisogna scrivere questo poema dei cinquanta chilometri e buttare nell'immondezzaio
tutta l'altra letteratura ammumta! Predicavano l'accelerismo, cioè
l'accrescimento massimo della velocità delle esperienze, sulla base della
biomeccanica sportiva e della precisione acrobatica. Il rinnovamento fotogenico
per mezzo del film.
Conosceva annessi e connessi del
cubo, aveva fatto costruire delle città-giardino per i suoi dipendenti; era
esperto di macchine, col loro ritmo e la loro intelligenza; sapeva parlare di
introspezione dell'anima, e aveva investito capitali nelle nuove industrie
cinematografiche.
Ulrich, mentre firmava, chiese al
funzionario se la città non possedeva ancora una di quelle macchine elettriche
per fare salsicce, che recavano all'esterno l'immagine di san Luca, patrono dei
macellai; lui ne aveva visto una a Bruxelles...
Il mio carattere è una specie di
macchina per deprezzare continuamente la vita! Replicò Ulrich. Voglio diventare
diverso!
Un frammento di Ennio
fr. 366
Macina multa minax minitatur maxima muris
L’enorme, minacciosa macchina si leva minacciando gravemente le mura
Macina multa minax minitatur maxima muris
L’enorme, minacciosa macchina si leva minacciando gravemente le mura
Etica della macchina (1)
Andrzej Jawin (Karol Wojtyla),
Operaio in una fabbrica d'armi, in "Tygodnik Powszechny" n. 13, 1958
Non influisco sul destino del globo,
non son io che incomincio le guerre.
Sono con te o contro di te - non lo so.
Non pecco.
E proprio questo mi tormenta:
che non influisco, non pecco.
Tornisco minuscole viti
e preparo frammenti di devastazione,
e non abbraccio l'insieme,
non abbraccio il destino dell'uomo.
Io potrei creare un altro insieme,
altro destino (ma come farlo senza frammenti)
di cui io stesso, come ogni altro uomo,
sarei la causa integra e sacra
che nessuno distrugge con le azioni,
né inganna con le parole.
Il mondo che io creo non è buono
eppure non sono io che lo rendo malvagio!
Ma questo basta?
Operaio in una fabbrica d'armi, in "Tygodnik Powszechny" n. 13, 1958
Non influisco sul destino del globo,
non son io che incomincio le guerre.
Sono con te o contro di te - non lo so.
Non pecco.
E proprio questo mi tormenta:
che non influisco, non pecco.
Tornisco minuscole viti
e preparo frammenti di devastazione,
e non abbraccio l'insieme,
non abbraccio il destino dell'uomo.
Io potrei creare un altro insieme,
altro destino (ma come farlo senza frammenti)
di cui io stesso, come ogni altro uomo,
sarei la causa integra e sacra
che nessuno distrugge con le azioni,
né inganna con le parole.
Il mondo che io creo non è buono
eppure non sono io che lo rendo malvagio!
Ma questo basta?
venerdì 27 gennaio 2017
La macchina, una definizione
Macchina: dispositivo artificiale che consumando una risorsa varia lo stato di un sistema
Questa definizione richiede la precisazione di alcuni termini:
Dispositivo:
Artificiale:
Risorsa:
Stato:
Sistema:
All'inizio di ogni dissertazione è necessaria una explicatio terminorum (= ’incipit che precedeva per obbligo di chiarezza, ogni discussione, disputa, confutazione, controversia fra scolastici)
Questa definizione richiede la precisazione di alcuni termini:
Dispositivo:
Artificiale:
Risorsa:
Stato:
Sistema:
All'inizio di ogni dissertazione è necessaria una explicatio terminorum (= ’incipit che precedeva per obbligo di chiarezza, ogni discussione, disputa, confutazione, controversia fra scolastici)
Incontri per l'anno 2017
Il primo incontro è avvenuto il giorno di Mercoledì 25 gennaio 2017 in Aula 17 A.
I prossimi incontri sono previsti nelle giornate:
Mercoledì, 1 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 8 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 15 febbraio, ore13.30-16.00 aula 21a.
Martedì, 21 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 22 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 1 marzo , ore 13.30-16.00 aula 21a.
I prossimi incontri sono previsti nelle giornate:
Mercoledì, 1 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 8 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 15 febbraio, ore13.30-16.00 aula 21a.
Martedì, 21 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 22 febbraio, ore 13.30-16.00 aula 21a.
Mercoledì, 1 marzo , ore 13.30-16.00 aula 21a.
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